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Recensione “Stormborn” – Il Trono di Spade, stagione 7 ep. 2

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Eccovi la recensione di “Stormborn”, seconda puntata della settima stagione de Il Trono di Spade, trasmessa questa notte su Sky Atlantic.

Andremo ad analizzare la puntata con un primo commento privo di spoiler per poi focalizzarci, nella seconda parte, sulle situazioni più significative e su eventuali previsioni relative al prosieguo de Il Trono di Spade. Al termine dell’articolo trovate il collegamento alle recensioni delle precedenti puntate.

Commento (NO SPOILER)

“Stormborn” mantiene lo stile dettato dalla prima puntata di questa stagione: una narrazione più veloce in archi temporali abbastanza ampi, ma molti dialoghi ben costruiti ed utili a districarsi fra i vari avvenimenti. 

L’episodio riprende gli eventi conclusivi del precedente. Il “Shall we begin?” di Daenerys, finale della scorsa puntata, era solo un piccolo antipasto della sua voglia di attuare il piano di conquista del Trono di Spade. Nella prima parte di “Stormborn”, i giochi di potere ed alleanze sono sicuramente gli argomenti principali. Successivamente, tuttavia, c’è spazio per la ricomparsa di due vecchie conoscenze della serie e per una battaglia che ci ricorda i motivi per cui Il Trono di Spade è tanto amato e sicuramente un punto di riferimento sotto il lato tecnico.

Nel complesso, la puntata è molto godibile anche nelle parti più descrittive. Tanta carne al fuoco e qualche emozione sparsa per un episodio che, con la sua ultima sequenza, sembra dare l’input decisivo alla grande guerra che tutti i fan della serie stanno aspettando. 

Voto: 8,5

trono di spade dragonstone

Trama e Previsioni (CON SPOILER)

In un episodio intitolato “Stormborn”  (in italiano “Nata dalla tempesta”, uno dei tanti appellativi della giovane Targaryen), Daenerys non poteva che essere una delle protagoniste indiscusse. In un inizio di puntata davvero ben congegnato, la Madre dei Draghi tiene testa forse al più grande macchinatore dei Sette Regni, ovvero Lord Varys che, per uscirne illeso, deve dare sfoggio di tutta la sua dialettica. Daenerys si dimostra ormai tutt’altro che una regina inesperta, specie da quando ha al suo fianco Tyrion. Lo dimostra anche dando ascolto alla richiesta fatta da Melisandre, appena giunta a Roccia del Drago, di creare un’alleanza col Re del Nord Jon Snow. La Donna Rossa sembra, in questo frangente, avere davvero a cuore le sorti di Westeros, essendosi probabilmente resa conto che non basta un Principe della Luce, ma serve anche una Principessa, per sconfiggere gli Estranei. In quest’ottica, non credo si tratti di una coincidenza la recente scoperta dei veri natali di Jon Snow e del suo essere Targaryen come Daenerys.

Successivamente, in un consiglio di guerra, scopriamo qual è la strategia che Tyrion e Daenerys hanno preparato per sconfiggere i Lannister evitando, allo stesso tempo, di radere al suolo Approdo del Re. Il Primo Cavaliere della Regina propone a Yara Greyjoy, Ellaria Sand e Oleanna Tyrell di assediare la città in modo da bloccare l’arrivo di viveri alle truppe di Cersei e distogliere la sua attenzione dal vero obiettivo, ossia Castel Granito, la fortezza dei Lannister che, contemporaneamente, sarebbe stata attaccata da Immacolati e Dothraki.

Un piano ingegnoso, ma che non ha fatto i conti con quella che è, al momento, la miglior arma di Cersei: Euron Greyjoy. Infatti l’attuale Re delle Isole di Ferro attacca le navi di Yara e Theon mentre essi scortano Ellaria Sand a Dorne. Ne nasce una battaglia davvero frenetica ed in cui possiamo assistere alla reale superiorità in campo navale di Euron sui suoi nemici. Le Vipere della Sabbia sono presto sconfitte, mentre Yara ed Ellaria sono fatte prigioniere da Occhio di Corvo che, con ogni probabilità, le trasformerà in un dono per Cersei. Da segnalare la nuova involuzione di Theon che prima viene umiliato nella scena a tinte lesbo tra la sorella e la dorniana e poi, per la paura, preferisce gettarsi in mare piuttosto che accorrere in soccorso di Yara; ormai è chiaro che Reek, il nome datogli da Ramsay Bolton, è una parte intima del suo essere.

trono di spade euron

Nel frattempo Jon Snow prende la rischiosa decisione di accettare l’invito di Tyrion ed incontrare Daenerys. A spingerlo verso questa scelta sono, soprattutto, le informazioni ricevute da Sam riguardo il giacimento di ossidiana presente a Roccia del Drago, un’arma troppo preziosa nella lotta contro gli Estranei. Il Re del Nord lascia il compito di governare, in sua assenza, a Sansa, l’ultima Stark presente a Grande Inverno. Prima di partire, tuttavia, in una scena che ne ha tanto ricordata un’altra con protagonista Ned Stark, l’ex Guardiano della Notte decide di lasciare il segno delle sue dita sul collo di Ditocorto, per fargli capire che il suo amore per Sansa non è per nulla gradito.

trono di spade ned stark ditocorto

Ad ogni modo, Sansa potrebbe essere l’unica Stark a Grande Inverno ancora per poco. Brandon è stato ritrovato nella scorsa puntata dai Guardiani della Notte che potrebbero quindi riportarlo a casa. Arya, invece, in questo episodio incontra Frittella (una delle due vecchie conoscenze riapparse in questa puntata) che gli rivela della vittoria di Jon Snow contro i Bolton. Ella decide, allora, di non dirigersi ad Approdo del Re, ma di andare a Nord. Scelta al momento felice dato che, lungo la strada, avviene una delle riunioni più attese nel Trono di Spade: quella fra la giovane Stark ed il suo metalupo Nymeria. L’animale è ora a capo di un branco di lupi, ma riconosce la sua vecchia padrona; nonostante questo, decide di non seguirla nel suo viaggio verso casa. Probabilmente si è inselvatichita, ha cambiato vita, come Arya stessa. La scena è comunque davvero emozionante: quando il metalupo si allontana, Arya dice “Non è lei”, ma è lecito immaginare che la più piccola delle figlie di Ned Stark abbia romanticamente pronunciato queste parole per autoconvincersi di qualcosa che, in cuor suo, sa non essere la verità. Sono certo, tuttavia, che le due si rincontreranno prima o poi: il legame tra uno Stark ed il suo metalupo è indissolubile (nei libri Arya mostra addirittura dei segni di metamorfismo).

trono di spade arya nymeria

Nota lieta di questa seconda puntata è sicuramente Sam, così come lo era stato nella precedente. La sua determinazione ed il suo coraggio nel voler guarire Jorah, dopo aver scoperto che si tratta del figlio del suo vecchio ed amato Lord Comandante Joer Mormont, sono encomiabili. Il suo personaggio potrebbe giocare un ruolo davvero decisivo nella guerra contro la minaccia che arriva da oltre la Barriera.

Infine, in “Stormborn”, c’è anche spazio per il fan service: una scena di sesso (o qualcosa che gli si avvicina) tra Missandei e Verme Grigio. La sequenza è molto dolce, l’imbarazzo tra i due personaggi è palpabile e genuino, ma la relazione tra questi due personaggi rimane purtroppo alquanto vuota ed inutile ai fini della trama.

Non ci resta che attendere la prossima settimana ed il probabile incontro tra Daenerys Targaryen e Jon Snow, un punto di svolta senza dubbio fondamentale per le vicende fin ora narrate ne Il Trono di Spade.

 

Recensione prima puntata “Dragonstone”

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