Avrei voluto scrivere una notizia come tante altre e semplicemente annunciarvi l’arrivo del prossimo cinepanettone “Super vacanze di Natale”. Purtroppo non ci riesco. L’amante del cinema che anima il mio spirito si ribella a gran voce, per cui affronterò questo articolo come una sorta di dialogo tra il me redattore senza pregiudizi ed il me spettatore.
Sai, al “Ciné – Giornate di cinema”, manifestazione tenutasi a Riccione, Paolo Ruffini ha presentato il nuovo progetto che lo vede protagonista. Sarà guest star e supervisore di “Super Vacanze di Natale”, prossimo cinepanettone in arrivo il 14 dicembre.
Addirittura, Paolo Ruffini alla guida di un cinepanettone, cosa può andare storto? Ad ogni modo, non sono mai stato un amante del genere, dovresti saperlo. Caspita, siamo la stessa persona! Non ho nulla contro chi apprezza questi film, ognuno ha i suoi gusti, ma io farò come al solito: eviterò accuratamente di andare a vederlo.
Ma questo non è un normale cinepanettone. Pensa, Aurelio De Laurentis, il patron della Filmauro, l’ha definito un “Super cinepanettone”!
Beh, questo è curioso. Come mai questo appellativo? Hanno creato una sceneggiatura particolare? Qualche nome altisonante nel cast? Hanno investito sul lato tecnico?
Niente di tutto questo.
E cosa allora?
Pensa, “Super vacanze di Natale” sarà una pellicola di 90 minuti che sintetizzerà 35 anni di commedie natalizie. In altre parole il film verrà costruito montando le scene migliori dei cinepanettoni passati.
Dimmi che stai scherzando.
Assolutamente no! Gli spettatori potranno rivedere vecchi protagonisti come Alberto Sordi, Stefania Sandrelli, Massimo Ghini, Sabrina Ferilli, Diego Abatantuono, Michelle Hunziker, Claudio Bisio, Ezio Greggio, Lillo e Greg, Belén Rodriguez e, ovviamente, anche Massimo Boldi e Christian De Sica.
Ma ovviamente l’ingresso in sala sarà gratuito?
Ehm… No.
Ah, interessante. Quindi, ricapitolando, io dovrei andare al cinema e pagare un biglietto per vedere un montaggio, fatto da Paolo Ruffini, delle scene più belle di film noti per la loro ripetitività, banalità e infima comicità? Dovrei pagare un biglietto e sovvenzionare produttori che non hanno più neanche la voglia e la fantasia di creare un nuovo film?
Dai, in fondo Ruffini ha fatto delle dichiarazioni molto rassicuranti: “Sono un fan professionista del genere, amo profondamente questi film. Fanno molto ridere e hanno incassato centinaia di milioni di euro. La parte difficile da realizzatore, è rendere omaggio a questi attori e a tanti registi importanti, dai Vanzina a Neri Parenti. Il risultato sarà una bomba, farà molto molto ridere. L’effetto stupendo che creano questi film è una nostalgia mai malinconica, una sorta di riconciliazione con il presepe di questa tradizione cinematografica.”
Fosse anche vero ciò che dice Ruffini (e ho molto dubbi), rimane il fatto che quest’operazione non fa altro che mantenere il cinema italiano nella palude di mediocrità in cui è immerso. Anche coloro che apprezzano e trovano divertenti i cinepanettoni dovrebbero accorgersi che questa è una semplice manovra per guadagnare da un frutto fin troppo spremuto. E mentre pellicole come “Lo chiamavano Jeeg Robot” o “Smetto quando voglio” cercano di fornire un nuovo respiro, operazioni come queste non fanno altro che portare profitto a gente che non cerca più da tempo di collegare la parola arte alla parola cinema.
A Natale fatevi un regalo e fatelo al cinema italiano. Guardate per la centesima volta “Mamma ho perso l’aereo” in TV.
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