“Ghostbusters”, film del 2016 diretto da Paul Feig, è il reboot dell’omonimo film del 1984, con un nuovo team di Acchiappa-fantasmi composto da quattro attrici: Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon e Leslie Jones. Un film di cui si sentiva l’esigenza? No. Un film a suo modo carino? No. Potrei smettere di scrivere in questo istante consigliando (soprattutto ai fan delle pellicole originali) di non vedere questo film, ma mi sembra doveroso motivare le mie parole.
Piuttosto che scrivere una normale recensione, preferisco descrivervi tutti i pensieri (molto ignoranti) che si sono accumulati nella mia testa durante la visione del film e immediatamente dopo. Ci tengo a precisare che le mie non sono le opinioni di un fan sfegatato delle opere originali, ma semplicemente quelle di uno dei tanti ragazzi che si è divertito e appassionato guardando le imprese del primo team di Ghostbusters.
Saranno descritte, all’interno dell’articolo, alcune scene del film; per coloro che non desiderano avere alcun tipo di SPOILER è preferibile proseguire nella lettura solo dopo la visione della pellicola.
REBOOT
La saga di “Ghostbusters” aveva bisogno di un reboot? Come detto prima, assolutamente no. L’opera del 1984 diretta da Ivan Reitman è un cult, un film iconico che ha ispirato cartoni animati e il cui tema musicale viene riconosciuto alla prima nota. Avrei preferito di gran lunga vedere un “Ghostbusters 3” con protagoniste le figlie degli originali Acchiappa-fantasmi, anziché assistere ad una fotocopia poco riuscita di una delle opere cinematografiche simbolo di almeno due generazioni. Perché il risultato finale è, purtroppo, un film senz’anima che punta solo a riportare in alto il merchandising dei Ghostbusters, al fine di guadagnare un po’ di soldi dai fan delle vecchie pellicole. Non importa la qualità del prodotto, conta solo il profitto derivante dallo sfruttamento del marchio.
LA TRAMA
Sulla trama c’è poco da dire. Per spezzare una lancia a favore di questo film, bisogna ammettere che anche le opere originali non brillavano per un intreccio complesso e questo “Ghostbusters” versione 2016 segue, con piccole differenze, la trama della pellicola del 1984. Solo che trentadue anni fa gli Acchiappa-fantasmi erano un qualcosa di mai visto, ora non è più così. Il che porta nuovamente a chiedersi: c’era bisogno di questo reboot?
Se a questo aggiungiamo che l’orda di fantasmi nel finale viene sconfitta nella maniera più casuale possibile, rovinando anche la parte “action” del film (forse la migliore), la frittata è fatta. E fidatevi, non ha un buon sapore.
PRODUCT PLACEMENT
Sarò sincero, non sono un amante dell’inserimento di pubblicità all’interno di un film. Nonostante ciò, accetto di buon grado che la Sony, produttrice del film, inserisca un PC con il proprio marchio in bella vista all’interno di una scena. Posso anche sopportare che venga citato Starbucks o mostrato il logo di Seven Eleven. Tuttavia, non riesco proprio a tollerare che, dopo aver mostrato la confezione per almeno tre volte, una delle protagoniste mangi Pringles durante l’attacco di un fantasma, rimarcando che sono troppo buone per poter smettere. Ho odiato quella scena con tutto il cuore.
SESSISMO?
Fin dal suo annuncio, questo film si è portato dietro una scia di polemiche dovute alla scelta di creare un team di Acchiappa-fantasmi donne. In tutta risposta si è parlato di sessismo e mentalità retrograda, ma non sono queste (almeno per la maggior parte delle persone) le cause a base delle controversie. Da uomo, non vorrei mai un reboot delle “Charlie’s Angels” con una squadra composta da protagonisti maschili. Come non vorrei un remake delle “Tartarughe Ninja” con un team formato da barbagianni. I Ghostbusters sono, nell’immaginario collettivo (ed in particolare in quello dei fan), uomini e tali sarebbero dovuti rimanere.
I PERSONAGGI
Uno dei punti di forza dei film originali erano sicuramente i personaggi. Gli Acchiappa-fantasmi interpretati da Bill Murray, Dan Aykroyd, Harold Ramis e Ernie Hudson erano fantastici, ognuno con un suo tratto caratteristico ed un modo di fare che lo rendeva unico. Anche vari personaggi secondari, come la segretaria Janine (interpretata da Annie Potts) o l’avvocato Louis Tully (Rick Moranis), erano caratterizzati quel tanto che era necessario per renderli speciali agli occhi degli spettatori.
In “Ghostbusters” 2016, i personaggi possono essere definiti con una semplice parola: dimenticabili. Abby, Erin e Patty (rispettivamente Melissa McCarthy, Kristen Wiig e Leslie Jones) sono personaggi vuoti, senza un tratto caratteriale che davvero le esalti. Non mi è dispiaciuta, invece, Jillian (interpretata da Kate McKinnon) che, nella sua aura da scienziata pazza e lesbica, è un personaggio sicuramente fuori dal comune.
Chris Hemsworth, nel ruolo del segretario muscoloso ma senza cervello Kevin, funziona; purtroppo alcune sue battute sono così stupide che ad un certo punto mi son chiesto se non fosse lui la componente fantascientifica del film. Menzione particolare, infine, per il “cattivone” del film Rowan (Neil Casey): trattato male dalla società, crea una macchina per portare i fantasmi sulla terra e si uccide per poterli guidare e vendicarsi sull’umanità. Uccidersi per vendicarsi, grande idea. Ad ogni modo, uno degli antagonisti meno carismatici della storia del cinema.
REAZIONI UMANE
In questo reboot di “Ghostbusters”, dati i mezzi tecnici superiori a quelli di trent’anni fa, i fantasmi sono sicuramente più inquietanti di quelli realizzati nelle pellicole originali. Per questo motivo, alla vena comica e scanzonata dell’intero film, si aggiunge, specie nella prima parte, la tensione delle scene in cui appaiono gli spettri. Sicuramente una buona idea che avrebbe potuto aggiungere qualcosa in più alla pellicola se supportata da reazioni umane realistiche. Purtroppo questo non accade. Può andar bene se le protagoniste, data la loro competenza in ciò che riguarda il paranormale, riescano ad essere calme dopo aver visto il loro primo fantasma, ma, in questo film, anche la gente comune ha reazioni quasi assurde. Basti pensare alla scena del concerto in cui la band, dopo aver visto il proprio cantante essere preso da un demone verde e sbattuto contro degli amplificatori, continua tranquillamente a suonare invece di scappare o soccorrere il compagno.
GLI EFFETTI SPECIALI ED I COMBATTIMENTI
Sì perché, in questo film, i fantasmi non vengono solo catturati, ma anche “distrutti” tramite armi, costruite da Jillian, diverse dal classico zaino protonico e pericolose tanto per gli spettri quanto per gli umani. Le scene in cui le quattro protagoniste affrontano orde di nemici utilizzando tutto il loro arsenale sono, ad ogni modo, le uniche ad avermi intrattenuto, data la loro frenesia e gli effetti speciali che, per quanto non facciano gridare al miracolo, sono a tratti ben utilizzati. In questi frangenti “action” ho addirittura pensato che se, invece di “Ghostbusters”, il film si fosse chiamato “Quattro medium alla riscossa” oppure “Laser game coi fantasmi” avrei potuto apprezzarlo leggermente di più. A riportarmi subito coi piedi per terra ci ha pensato Abby distruggendo, in una scena costruita per omaggiare i film originali, “Stay Puft Marshmallow Man” con un coltellino svizzero. Avete letto bene, un fantasma “ucciso” da un coltellino svizzero.
144 MILIONI DI DOLLARI
Come avrete capito leggendo fino a questo punto, terminata la visione del film, sono tanti i pensieri che hanno affollato la mia testa. Tra questi uno in particolare si è fatto spazio fino a diventare un chiodo fisso: “Non c’era un modo migliore di spendere i soldi utilizzati per Ghostbusters?” Dopo aver controllato il budget di questo film, pari alla non banale cifra di 144 milioni di dollari, ecco i nove migliori modi in cui la produzione, la troupe ed il cast avrebbe potuto sfruttare questi soldi.
- Darli a me (egoistico, ma è il primo, ovvio pensiero di qualunque persona).
- Fare dei viaggi spaziali. Sola andata.
- Ricomprare Higuain per riportarlo al Napoli ed essere, quindi, nominati eroi cittadini.
- Comprare circa 29 milioni barattoli di Nutella.
- Comprare un po’ meno barattoli di Nutella e del pane.
- Creare un team di scienziati per costruire un vero zaino protonico.
- Acquistare più di 5 miliardi di Poké Ball su Pokémon GO e catturare solo Pokémon di tipo Spettro. “Acchiappa fantasmi!”
- L’ho già detto darli a me? Anche solo un milione.
- Pagare uno sceneggiatore capace di scrivere una trama originale e creare, quindi, un buon film partendo da zero, senza dover scomodare i cult del passato.
So che tanta Nutella fa male e che i Pokémon Spettro sono piuttosto rari, quindi spero che gli addetti ai lavori, per il già preannunciato sequel di questo film, decidano di seguire almeno il consiglio numero nove. Oltre al numero otto ovviamente, il più importante.
IN CONCLUSIONE
“Ghostbusters” 2016 è un film di cui non si sentiva l’esigenza prima e di cui si può fare a meno adesso. A tratti si ha l’impressione di rivedere lo scorrere di situazioni e le battute dei film originali, ma senza i personaggi che hanno reso indimenticabile questa saga. Eventi casuali, reazioni umane confuse e personaggi dimenticabili lo rendono un film di scarso impatto anche se non confrontato con le pellicole originali degli anni 80.
Voto: 5
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